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lunedì 1 novembre 2010

l'Equivoco n. 30

equivoco_06

A.A.A. scambiasi lucciole per lanterne. Telefonare Arcore.
dal casinò al casino...
Sempre più ingarbugliata la matassa della politica italiana.equivoco_30 Dopo l’affaire casa di Montecarlo di Fini & family, ecco l’affaire delle escort e del bunga bunga. Dal casinò al casino, dalla casa delle libertà a quella di tolleranza, l’evoluzione della specie procede spedita.
L’innesto italo-libico comincia a produrre i suoi effetti; da parte del Governo si dà una mano agli immigrati, cominciando da quelle bone e seminude. A farne le spese nella vicenda è, inoltre, la consigliere regionale della Lombardia Nicole Minetti (eletta nel listino bloccato, very special reserve, quindi). La gnocca che non si sa bene come definire, poichè l’interessata non vuole essere indicata come valletta quasi ignuda a Colorado Cafè, e che allora si classifica come “igienista dentale” di Berlusconi. L’ex valletta, poverina, si vede trascinata nel gorgo mediatico e saltano fuori i suoi altarini, come ad esempio una sua presunta love story con l’intellettuale della Lega Nord, Renzo “trota” Bossi. 
Tutta Italia, intanto, si chiede: ma $ilvio una donna brutta l’avrà mai avuta come collaboratrice ? Anche per sbaglio, và, per un paio d’ore prima di licenziarla o indirizzarla ad altro incarico per “non conformi capacità estetiche” ?
La Lega, comunque, difende $ilvio ed il Governo a spada tratta e con notevole abilità dialettica. Ecco la diplomatica dichiarazione di Lorenzo, ma come dicon tutti Renzo, Tramaglin (secondo vice segretario aggiunto del portavoce del lucumone del Serenissimo Consiglio Druidico della Brianza de Ota):
“L’è tutt un error, barbun ! Figurarsi se il $ilvio, con tutta la figa che ha per le mani a Mediaset si porta a letto una negra !”
Scetticismo anche tra i militanti PdL sulla telefonata di $ilvio in questura: il suo era un controllo a campione, voleva sincerarsi che nessuno dormisse durante il turno di notte.
Da parte di Bersani e del PD, si reagisce con l’indizione di una prossima riunione del partito, in cui si metterà ai voti la decisione di promuovere un’assemblea generale dei rappresentanti, per poi decidere se fare un congresso in cui dibattere sull’opportunità di una pubblica reprimenda intelletual-chic  o se più proficuo un solenne cazziatone alla Di Pietro, ma condito con termini ridondanti e  vetusti, tipo onta, ludibrio, ratto delle virginee fanciullezze.
Proprio il Tonino nazionale, frattanto, vista la minore età della Ruby, oltre alla crisi di governo ed alle nuove elezioni, chiede che il premier venga processato anche per pedofilia e, se dichiarato colpevole dopo un processo sommario ad AnnoZero, castrato chimicamente o chirurgicamente, in diretta tv. In alternativa, che gli si porti via ‘sto caspita di viagra.
Da 3 giorni, intanto, ad Arcore è riunito il brain trust berlusconiano che tenta di approntare una strategia per venire fuori da questo pasticcio. Due le direttrici di base: confermare l’evento, ma sminuendone la portata (come per la D’Addario) o negare fino all’evidenza; la prima opzione, però, rischierebbe di scontentare i leghisti per via della immorale commistione fra razze superiori ed inferiori; l’opzione numero due sarebbe la più gettonata, resta da capire se negando, non si verrebbe subito dopo attaccati di essere dei bastardi razzisti, per cui conta più il colore della pelle che i centimetri di minigonna o la sfericità del decolleté. Per risolvere il dilemma, sarà presto commissionato un sondaggio corredato da televoto.

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