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domenica 14 novembre 2010

Filosofia Indeterministica dell'Indimostrabile Assoluto Relativo

C’è una cosa che detesto.
No, anche la musica di Gigi D’Alessio, ma intendo l’altra.
Dare ragione ai filosofi. In particolar modo a quelli austriaci.
Non che ce l’abbia contro la categoria dei pensatori per partito preso; tuttavia  non sopporto che mentre la gente si guadagni da vivere lavorando faticosamente o ideando truffe cervellotiche a danno di chi lavora faticosamente, ci sia chi se ne sta beatamente nel suo studio, con ampio caminetto in pietra, vetrata sul Colosseo, fumando la pipa e sorseggiando sherry ad ideare strambe, ma enigmatiche teorie sulla vita che passa sotto il suo balcone e campandoci, pure, piut
brainytosto bene. Salvo poi, vent’anni dopo, riformulare le sue tesi alla luce di correttivi desunti dall’osservazione/evoluzione della società. E ripetere il gioco qualche lustro più in là.
Dite che ho questa opinione perchè invidioso, in quanto
incapace di elaborare un mio pensiero oscuro, ma affascinante ? Beh, forse potreste avere ragione, ma più che altro credo che siate dei filosofi camuffati, quindi sciò !
E non venite a dirmi che potrebbe trattarsi di una truffa cervellotica, perchè questa teoria non regge. I truffatori, una volta scoperti, vengono arrestati. Loro diventano dei “pensatori contro” odiati, ma temuti, imcompresi, ma riveriti.
In realtà, si tratta solo di un bug nella programmazione genetica dell’umanità.
Ecco perchè ci lambicchiamo il cervello su asserzioni indimostrabili, che resteranno confinate nel Mondo delle Ipotesi, con principi così complessi che per spiegarli si deve far ricorso a tomi di centinaia di pagine e per confutarli ad altri libroni grossi il doppio. Una masturbazione cerebrale spesso fine  a sé stessa, dove magari si parte da un concetto nitido e certo, per complicarlo e renderlo dubbioso solo per il gusto di farlo. Il tutto per la gioia di qualsiasi liceale medio (e pure qualche secchione).
Diciamocela tutta, gli unici a godere in questo perverso circo, sono i filosofi. Addirittura i tenutari di salotti bene, che fanno a gara per invitarli alle loro raffinate cene, dopo solo dieci minuti di tediose elucubrazioni sulla norma primigenia dell’Indeterminismo asimmetrico cadono vittima della noia e dello sconforto, come un bambino di 7 anni in chiesa, al matrimonio di uno sconosciuto.  All’undicesimo minuto di tale dotta disquisizione la loro concentrazione è annichilita, al dodicesimo preferirebbero aver invitato chiunque altro al posto del “libero pensatore”, finanche me.
Ogni filosofo ha la sua tesi o corrente di pensiero, che si contrappone a quella altrui o se ne differenzia per inezie (ritenute fondamentali, però), così da dar vita ad uno scontro intellettuale a colpi di speculazioni mentali ed astrazioni cerebrali, che giustifichi l’abuso di carta stampata e l’invito in salotti casalinghi e televisivi.
Dai, dite la verità. Non vi è mai capitato di bestemmiare sulla Fenomenologia dello Spirito di Hegel o di fanculizzare la Critica della Ragion Pura di Kant ? Mai fatto nulla di simile ? Se insistete nel negare, o siete degli ipocriti ingannatori o dei filosofi. E spesso le due cose coincidono.
In ogni caso, per tornare a bomba.
Alla luce dell’osservazione della vita che scorre sotto il balcone del mio studio, col camino scoppiettante e l’ampia vetrata che  mi regala una sublime visione del mare Jonio (da cui sbarcarono gli antichi greci, popolo di finissimi cultori della filosofia),  ho dovuto dare ragione a Karl Popper. Almeno per ciò che riguarda la televisione come “cattiva maestra”, educatrice alla trivialità ed all’oscenità, portatrice sana di mignottismo e contrabbandiera di personaggi inutili e privi di un qualche talento, sfruttatrice del dolore altrui a fini di spettacolo. Eh si che il buon Karl non aveva visto il Grande Fratello, Uominie Donne, Belen Rodriguez, Lele Mora, la Ventura, la D’Urso che sciacalleggia su Avetrana ed il resto del circo catodico.
E va bene, per questa volta una speculazione filosofica la ammetto, ma non prendeteci gusto.

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