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domenica 27 maggio 2012

l'Equivoco n. 40

inopportuni come testimoni di Geova alle 7.30 di domenica o Bruno Vespa dopo cena
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                         Infelici & Potenti                         

Grave  crisi dei partiti italiani.
- Il Pdl ritiene di poterne uscire soltanto attraverso una importante trasformazione e creandosi una nuova immagine. Pronto un cambiamento di nome, simbolo ed inno, facendo attenzione a non cadere  nuovamente in ironici tranelli come “Forza Gnocca”.  Inquietudine, quindi,  tra i militanti quando hanno sentito Berlusconi canticchiare “...con tutte le ragazze sono tremendo” ed informarsi dei diritti d’autore di Rocky Roberts.
Pare che, comunque, Angelino Alfano contrasterà l’idea accarezzata dal suo mentore; lui preferirebbe “Stasera mi butto” per via del sound molto più ska.
- Il Pd, dal canto suo, non riesce a vincere neanche quando gli avversari non scendono in campo e conia il neologismo “non vinto” per spiegare il  malinconico risultato delle elezioni. Di questo passo saranno non eletti e basta. Bersani sembra sempre più una Cenerentola a cui la zucca trainata dai topi si è fermata nel Bronx alle 3 di notte, con Renzi e Veltroni a fare le sorellastre cattive.
- Vendola e Di Pietro giocano con Bersani allo sbirro-poeta ed allo sbirro-bifolco;  il primo concepisce allegorie verbali quasi fosse Walt Disney sotto effetto di Lsd, il secondo  prova a tradurle in termini più facilmente comprensibili al resto della popolazione italiana priva di tessera del Club del cinema neorealista muto ungaro-polacco, facendo nel contempo un’imitazione più burbera ma senza barba di Mario Brega. Bersani, per ora, fa come la verginella che non si concede al corteggiatore ed ogni tanto lancia uno sguardo ammiccante al cascamorto di turno: il Terzo Polo. 
- Polo Sud a quanto pare, ma con i pinguini che votano Grillo.
Quest’ultimo, infatti, non pare essersi ben radicato nell’immaginario collettivo. Necessario, probabilmente, qualche colpo ad effetto ed una strategia più incisiva, che non sia solo catenaccio e rimessa. Da un sondaggio tra esperti, pare che le scelte più opportune all’uopo sarebbero nell’ordine: l’ingaggio di Zdenek Zeman per rivitalizzare il partito, la candidatura di Belen per attizzare un po’ l’assopito elettorato moderato e la partecipazione del trio Casini-Rutelli-Fini al prossimo festival di San Remo, come novelli Tozzi-Morandi-Ruggeri o almeno un’ospitata dei tre ad Amici.
- La Lega Nord, invece, è il partito precipitato dal suo incubo peggiore -finire nelle mani di Renzo Bossi- ad uno terribile ma comunque più dignitoso: l’autodistruzione cruenta ed disonorevole. Maroni tenta contemporaneamente di conquistare la leadership,  mantenere unito l’elettorato, pensionare Umberto Bossi scatarrando via i magici cerchisti. Un po’ come dover trasferire sull’altra sponda di un fiume un cavolo, una capra ed un lupo  portando con sé uno solo dei tre alla volta. Ma senza barca.

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