inopportuni come testimoni di Geova alle 7.30 di domenica o Bruno Vespa dopo cena
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Infelici & Potenti
Grave crisi dei
partiti italiani.
- Il Pdl ritiene di poterne uscire soltanto attraverso una
importante trasformazione e creandosi una nuova immagine. Pronto un cambiamento
di nome, simbolo ed inno, facendo attenzione a non cadere nuovamente in ironici tranelli come “Forza
Gnocca”. Inquietudine, quindi, tra i militanti quando hanno sentito
Berlusconi canticchiare “...con tutte le ragazze sono tremendo” ed informarsi
dei diritti d’autore di Rocky Roberts.
Pare che, comunque, Angelino Alfano contrasterà l’idea accarezzata dal suo mentore; lui preferirebbe “Stasera mi butto” per via del sound molto più ska.
Pare che, comunque, Angelino Alfano contrasterà l’idea accarezzata dal suo mentore; lui preferirebbe “Stasera mi butto” per via del sound molto più ska.
- Il Pd, dal canto suo, non riesce a vincere neanche quando
gli avversari non scendono in campo e conia il neologismo “non vinto” per
spiegare il malinconico risultato delle
elezioni. Di questo passo saranno non eletti e basta. Bersani sembra sempre più
una Cenerentola a cui la zucca trainata dai topi si è fermata nel Bronx alle 3
di notte, con Renzi e Veltroni a fare le sorellastre cattive.
- Vendola e Di Pietro giocano con Bersani allo sbirro-poeta ed
allo sbirro-bifolco; il primo concepisce
allegorie verbali quasi fosse Walt Disney sotto effetto di Lsd, il secondo prova a tradurle in termini più facilmente
comprensibili al resto della popolazione italiana priva di tessera del Club del
cinema neorealista muto ungaro-polacco, facendo nel contempo un’imitazione più
burbera ma senza barba di Mario Brega. Bersani, per ora, fa come la verginella
che non si concede al corteggiatore ed ogni tanto lancia uno sguardo ammiccante
al cascamorto di turno: il Terzo Polo.
- Polo Sud a quanto pare, ma con i pinguini che votano Grillo.
Quest’ultimo, infatti, non pare essersi ben radicato
nell’immaginario collettivo. Necessario, probabilmente, qualche colpo ad
effetto ed una strategia più incisiva, che non sia solo catenaccio e rimessa.
Da un sondaggio tra esperti, pare che le scelte più opportune all’uopo
sarebbero nell’ordine: l’ingaggio di Zdenek Zeman per rivitalizzare il partito,
la candidatura di Belen per attizzare un po’ l’assopito elettorato moderato e
la partecipazione del trio Casini-Rutelli-Fini al prossimo festival di San
Remo, come novelli Tozzi-Morandi-Ruggeri o almeno un’ospitata dei tre ad Amici.
- La Lega Nord, invece, è il partito precipitato
dal suo incubo peggiore -finire nelle mani di Renzo Bossi- ad uno terribile ma
comunque più dignitoso: l’autodistruzione cruenta ed disonorevole. Maroni tenta
contemporaneamente di conquistare la leadership, mantenere unito l’elettorato, pensionare
Umberto Bossi scatarrando via i magici cerchisti. Un po’ come dover trasferire
sull’altra sponda di un fiume un cavolo, una capra ed un lupo portando con sé uno solo dei tre alla volta. Ma
senza barca.
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