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mercoledì 17 febbraio 2010

sono solo cazzonette

Puntuale come le zanzare in estate, l’influenza in inverno ed i dolori di panza dopo i peperoni a cena, ecco che anche questo anno è partito il famigerato Festival di S. Remo.
La creazione della manifestazione fu a suo tempo l’attenuante unica, ma determinante, per far assolvere dall’accusa di fratricidio Romolo. E che cacchio ! Uno ci regala l’impero romano e l’altro fratello una rottura di palle a scadenza annuale di tale portata ? E si prega di notare bene, come S. Remo lo facciano iniziare solo dopo che sono scaduti i termini per pagare l’abbonamento RAI, quando ormai è troppo tardi per pentirsi !!
La manifestazione 2010, pare  veramente nazional-popolare, anzi nazional-poppolare, considerata la giunonica conduttrice.
Morgan è stato escluso dopo aver detto di fumare crack. Ciò, cmq,  spiegherebbe anche la sua decisione di prendere parte al Festival.
E non potevano mancare Nino D’Angelo e Toto Cutugno (che, probabilmente, durante il resto dell’anno ha come dimora i sotterranei dell’Ariston come un italico Fantasma dell’Opera).
A permettere il passaggio da ricorrente calamità ad inaudito cataclisma è la presenza sul palco di Emanuele Filiberto di Savoia, il nobil ram-pollo che fa a gara con Lapo Elkann e Biscardi quanto a congiuntivi sbagliati ed è ideatore, insieme a questi due, di un Novo et Vulgare Italico Idioma: l’italionto. Il principe del regno che non c’è (a proposito, ispirato dai Savoia mi nomino Duca di Paperopoli e Marchese di Topolinea) parteciperà insieme a Pupo, un cantante alla sua altezza.
Carlà Brunì non parteciperà ed è l’unico atto di amore verso la musica che si può riconoscere alla manifestazione. Infatti, non lo hanno deciso gli organizzatori del Festival.
Sul palco qualche giovane ugola vincitrice di reality canterini, come dire: la loro parabola ha raggiunto l’apice ed ora inizia la discesa.
Il Dopofestival sarà trasmesso su YouDem, la tv del PD. Ora, va bene che Veltroni ha sdoganato film come “quel gran pezzo dell’Ubalda, tutta nuda e tutta calda”, ma provarci addirittura con il Dopo Festival, spacciandolo per un modo per avvicinarsi ai giovani, dovrebbe far riflettere sul fatto che magari non è solo Morgan a fare uso di crack. E che magari, dopo la messa in onda di siffatto programma, potrebbero essere quei 4 coraggiosi (o masochisti) utenti a cadere in depressione ed a dover farne uso, seconde le indicazioni terapeutiche del dottor Morgan House.  

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