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venerdì 20 febbraio 2009

Biografia Minima: Walter JFK Veltrony

sconfitta PDDopo due post consecutivi su Berlusconi, serve ristabilire l’equilibrio cosmico e scemeggiare anche sulla controparte. Per fortuna mia Uolter Barack Veltroni si è già dimesso, altrimenti mi accuserebbero di portar sfiga.
Ecco una biografia minima e note caratteristiche dell’Homus Veltronicus.

Segno d’acqua, lo si denota dal suo moto ondivago, fluido ed incorporeo, ma anche incolore. Dotato di notevole capacità immaginifica, ma di scarse strategie di gioco, potrebbe fare il telecronista con ottimi risultati, mai l’allenatore. In tal caso finirebbe, verosimilmente, preso a pallate dai suoi stessi giocatori.

Si dà, invece, alla politica dove risulta capace di realizzare un sogno cullato dai comunisti fin dal 1921, anno della scissione dal PSI: sbarazzarsi dei fratellastri socialisti. Tuttavia, concretizza il desiderio di Caino, in maniera rude, ovvero premendo il bottone rosso dell’autodistruzione e facendo deflagrare una coalizione di sinistra tenuta sù con la “sputazza”.
Elimina, così, dal gioco tutti i nani da giardino di casa Berlinguer. Paradossale che a realizzare la summa divisio sia proprio un ex direttore de L’Unità. In realtà, i segni di quanto sarebbe accaduto erano ben visibili ad un occhio attento alle sfumature, bastava saperli interpretare.
Uno per tutti il nome (nomen omen) Walter = W Alter, cioè Viva un Altro. Infatti finisce per mettersi insieme ad un altro: Di Pietro. Quest'ultimo, con una faccia tosta come il suo nome (nomen omen di nuovo), appena viene ripescato in ParLamento grazie all‘alleanza-salvagente, mutua il detto evangelico “diamo a Cesare ciò che è di Cesare”, in diamo a Walter ciò che è di Walter, ovvero 23 pugnalate, come per Giulio Cesare. Pena commutata in un sonoro calcio in culo.
Quindi il nostro si autonomina Capo di un Governo Ombra, ma è in realtà in cerca di un posto al sole. Purchè non si tratti del Sole che Ride.

Le sue scarse attitudini al comando, sono peggiori solo delle sue speculazioni immobiliari, infatti compra un attico a New York, proprio un mese prima di una travolgente crisi del mattone, che porta i prezzi in picchiata come un kamikaze nipponico.

Tra i suoi nemici mortali il primo posto non spetta a Berlusconi, ma alle persone coi baffi, verso cui nutre una personale idiosincrasia. 
Illo tempore, negò di essere mai stato comunista, prendendo le distanze , con scandalo/scalpore, da Baffone ed acuendo l’acredine con Baffino, che ha aggiunto il tutto al Libricino Nero delle Colpe, sotto la voce cifrata Walt Veltron. Insieme alla frase riferitagli da Prodi e smentita senza successo alcuno dal suo presunto autore Uolter: “ politico baffuto non è mai piaciuto. Basta guardare chi li portava, Hitler, Stalin…”.
Si dimette da segretario del PD dopo aver perso tutto il perdibile, finache 5 € alla macchinetta del caffè nel loft del PD, la quale gli ingoia la banconota, non dà il resto e nel bicchiere versa solo acqua calda.   
E con questa melodrammatica immagine di un Uolter Barack V. con in mano un bicchierino d’acqua sporca, ma anche calda, metafora della sua vita da segretario PD, che l’inquadratura passa lentamente da un piano americano ad un lungo piano-sequenza, mentre in sottofondo la voce di Modugno intona  “Un Vecchio Frac”: "è giunta mezzanotte si spengono i rumori / si spegne anche l'insegna di quell'ultimo caffè / le strade son deserte, / deserte e silenziose / un'ultima carrozza cigolando se ne va…”

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