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Rubrica di commento ai mondiali di cui si poteva benissimo fare a meno
Italia - SlovacchiaRubrica di commento ai mondiali di cui si poteva benissimo fare a meno
I campioni uscenti escono dal mondiale più indecoroso della loro storia con la bellezza dell'ultimo posto nel girone iniziale. Una botta per tutta la nazione.

Ma perchè? Com'è possibile ? Cosa è accaduto ?
Ecco delle rapide e possibili ragioni.
CANNAVARO: un pensionato perso in mezzo al campo, tre partite, mille falli e gol da prima categoria, come il terzo della Slovacchia. Ridicolo oltremisura in campo e fuori quando cerca scusanti varie ed invoca la riforma del sistema calcistico nazionale. Da rottamare anche in cambio di una Panda base.
ZAMBROTTA: un esterno incapace di arrivare sul fondo e ritornare in difesa negli stessi 45 minuti. Prima della Slovacchia ha affermato che non c’erano bolliti in nazionale, infatti siamo alla frutta.
CHIELLINI: stare vicino ad un rottame arrugginito come Cannavaro non è cosa sua, ma da badante.
MARCHISIO: d'accordo, giochi in un ruolo non tuo, ma una cacchio di palla la vorrai toccare in 2 partite ? Ah, dici che ti stai già grattando le tue... ok, ok.
CAMORANESI: invisibile per tutta una stagione, al mondiale ha al suo attivo più falli fatti che minuti giocati.
DE ROSSI: capace sempre di impressionare gli avversari. Per via della barba da pirata.
GILARDINO: lui è l'uomo dei gol inutili, quello del 4-0, del 5-1 o del 7-2, quindi, ora che occorreva farne di decisivi, perchè chiedere a lui ?
IAQUINTA: tecnicamente il più scarso attaccante italiano della Serie A, con un ferro da stiro al posto del piede destro ed un blocchetto di cemento al sinistro. Buono solo a correre in linea retta sperano che, casualmente, lui ed un pallone incrocino le proprie traiettorie.
LIPPI: diceva che non ci sarebbero state convocazioni per gratitudine, quindi Zambrotta si vede che era un imbucato, avendo giocato poco o nulla quest’anno. Lo stesso per Iaquinta e Camoranesi, fermi in infermeria per ¾ di stagione e correi di uno dei peggiori campionati della storia juventina. Diceva che non avrebbe fatto salire nessuno sul carro dei vincitori, evidentemente manco lui aveva obliterato e l’hanno fatto scendere alla prima fermata.
Ma in fondo, resta il sospetto, che abbia condotto di proposito l’Italia alla sconfitta, per dimostrare a Bossi che le partite l’Italia non le compra e, magari, tra venti anni lo confesserà nelle sue memorie. Speriamo che il senatùr apprezzi tanta onesta e lo inviti ad allenare la nazionale padana ai prossimi mondiali per nazionali partorite dall'abuso di alcol, che si terranno dal 30 al 32 febbraio presso l'Isola Che Non C'è.
